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flusso digitale

Pubblicato su 27 Ottobre 2009 in Hiroshima, 1945, Erri De Luca

All’età di settantuno anni è morto qualche tempo fa Jacob Beser. Nessuno si preoccupi se non l’ha mai sentito nominare. La storia coltiva delle strane lacune. Ci sono persone ordinarie costrette improvvisamente a compiere azioni facili e atroci. Le eseguono e poi i loro nomi vengono dimenticati. Hanno in cabina foto di attrici, non si ubriacano e di solito sono dei bravi meccanici. E poi la guerra è fatta per obbedire agli ordini. E una mattina di agosto Jacob Beser va con il suo motore sopra una città che ha 13.500 abitanti per chilometro quadrato. È una delle più fitte densità di esseri umani concittadini. E fa cadere una bomba fabbricata con un elemento mai usato prima in artiglieria, l’uranio. La città si disfa sotto un calore d’altri pianeti, il suo nome è Hiroshima. Jacob Beser è stato il primo uomo a vedere di nascosto l’effetto che fa: una bomba atomica sopra una città. Era il 1945. A gennaio i russi erano entrati ad Auschwitz e il mondo aveva dovuto smettere di fingere di non sapere. In agosto lo sgancio di Beser aveva chiuso la guerra sotto la più grande ustione artificiale, inaugurando il futuro. La guerra moderna si è specializzata in sterminio di civili. È triste essere soldati in questo secolo. Jacob Beser è un nome che si dovrebbe conoscere quando si va a fare il servizio militare.